Il Carnevale di Mamoiada

Fin dagli anni ’50 del secolo scorso a Mamoiada si tiene un Carnevale particolarmente coinvolgente, i cui simboli sono le maschere dei “Mamuthones” e degli “Issohadores". Nel corso dei festeggiamenti l’intera popolazione è avvolta da una magnifica atmosfera di festa e convivialità. Il Carnevale a Mamoiada ha inizio in realtà il 17 gennaio - in occasione della festa di Sant’Antonio Abate - e dura per diverse settimane fino al Martedì Grasso. Le maschere richiamano un rito antichissimo e ancestrale legato a rituali propiziatori per gli abbondanti raccolti. L’abbigliamento del “Mamuthone” si compone di un abito in velluto scuro, una casacca di pelle ovina tipica dei pastori sardi - la “sas peddes” - delle scarpe in pelle, un berretto sardo e una maschera nera antropomorfa - “sa visera”. Completano l’abbigliamento dei gruppi di campanacci di varia misura - “sa carriga” - che vengono indossate anche sullo sterno e sullo stomaco. L’abbigliamento dell’“Issohadore” è detto, invece, “veste ‘e turco” cioè il vestito del turco; si compone di una “berritta” sarda di color nero sul capo che viene legata al mento con un fazzoletto colorato, di pantaloni larghi e una camicia di tela entrambi bianchi, di un corpetto rosso e una cinghia in pelle a tracolla con piccoli sonagli. Il costume viene completato poi da un magnifico scialle scuro ricamato, legato in vita. La festa avvolge la piazza centrale tra danze, dolci tipici e il vino cannonau, fino a quando giungono le maschere tradizionali. In quel momento tutto si ferma e l’unico movimento è quello del tradizionale ballo tondo dei Mamuthones e Issohadores e gli unici suoni che si odono sono quelli dei campanacci sulle loro schiene.