La Certosa di Serra San Bruno

Da non perdere

Un grande viale alberato collega la Certosa al paese di Serra San Bruno. Può sembrare un’affermazione insolita visto che normalmente certose e monasteri mantenevano intorno a loro un’area disabitata chiamata «deserto», ma in realtà la tradizione è mantenuta grazie ai campi e ai boschi che circondano la certosa. Ecco allora che ognuno può scegliere se andare alla scoperta del borgo, che in autunno delizia i visitatori con la Sagra del Fungo, o se addentrarsi tra la vegetazione per una passeggiata rasserenante, sull’esempio dei monaci che talvolta si aggirano per i sentieri dei dintorni.

Un po' di storia

Fondata tra il 1090 e il 1101 da Brunone di Colonia è considerata il cuore spirituale della Calabria. Brunone di Colonia, noto a tutti come San Bruno, nacque a Colonia e morì a Serra San Bruno, dove arrivò in seguito a varie vicissitudini. Amante della preghiera e della vita silenziosa e contemplativa, rifiuta il vescovato di Reggio Calabria, offertogli da Urbano II e accetta le terre che il Conte Ruggero il Normanno gli offre in dono. Qui costruirà la Certosa di Serra San Bruno, conosciuta anche come «Certosa di San Bruno e Santo Stefano». I monaci che vivono in questo luogo sono oggi pochissimi, e provenienti da tutte le parti del mondo.

Curiosità

Il divieto d’ingresso all’interno della Certosa ha creato col tempo una cappa di mistero, e con essa, miti e leggende. Si dice, per esempio, che la Biblioteca, per bellezza e ricchezza, sia un luogo magico. Sono tante poi le leggende sugli ospiti della Certosa: c’è chi parla del pilota dell’aereo che sganciò la bomba atomica su Hiroshima, mentre Leonardo Sciascia ha sempre sostenuto che il famoso fisico Ettore Majorana si rinchiuse nella Certosa di Serra e che qui morì.