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6 motivi per innamorarsi di Cuglieri
S'Archittu e altre meraviglie di una Storia millenaria in questo borgo della Sardegna
Dov'è
1. Il borgo storico di Cuglieri, perla di Sardegna
Il borgo storico di Cùglieri sorge sul Montiferru a quasi 500 metri di altezza, con un indimenticabile affaccio sul mare. Lo veglia dall’alto la grandiosa basilica di Santa Maria ad Nives (XIV secolo). Siamo nella provincia di Oristano e sta per iniziare un viaggio incredibile nella storia della Sardegna, tra castelli, chiese e siti paleocristiani, torri costiere e nuraghi, alla scoperta di antichi segreti custoditi da pietre e rovine. Siete pronti?
2. S'archittu, l’arco scolpito dalla Natura
Sulla costa, a una ventina di chilometri dal borgo, una scogliera bianchissima cinge una deliziosa spiaggetta. Qui si apre un arco straordinario, un
3. Domus de janas e nuraghi: echi dal Neolitico e dall’Età del Bronzo
I monumenti funebri sono spesso ciò che ci permette di evocare il nostro passato più antico. Anche qui è così: molte sono le domus de janas. Cercate Fanne Massa con le sue sette grotticelle a forno, Pittudi, Sa grutta de Serruggiu e in particolare Sa spelunca de nonna, con atrio, cella semicircolare con volta a raggiera e due alcove. Abbondano anche le tombe dei Giganti, per esempio Oragiana e Oratanda circondata da betili (pietre sacre). E nel vasto territorio di Cuglieri numerosissimi sono anche i nuraghi: se ne contano oltre sessanta! Qualche nome? Oratiddo, Nuraghe Maggiore, Baragiones, Mannigos, Frommigas e Uglieras. Buone esplorazioni!
4. Cornus, i tempi dei Romani
Per scoprire l’antenata di Cuglieri bisogna andare tra le frazioni costiere di Santa Caterina di Pittinuri e S'Archittu. Qui ci aspettano le rovine di Cornus, la città che vide Sardi e Punici allearsi contro i Romani. Queste rovine sono incredibili: raccontano ditempi avvolti nel mistero, del dramma della conquista romana, delle persecuzioni ai primi cristiani e, grazie alla presenza di molte tombe romane, di tradizioni funerarie sopravvissute ai secoli.
5. Casteddu Etzu, il Medioevo
Su una cima del Montiferru si ergono i ruderi del Castello del Montiferru o Casteddu Etzu. Resti di mura difensive, torri e qualche struttura sotterranea, probabilmente delle cisterne. Non è molto, ma racconta la storia medievale della zona: costruito nel tardo 1100, aveva funzione difensiva e rimase attivo fino all’abbandono nel 1670. Oggi è un affascinante punto panoramico: la vista a 360 gradi sul mare e sull’entroterra è arricchita da quella patina dolce e malinconica dei testimoni del passato abbandonati.
6. Sa Tanca Manna, l’olivastro millenario
Tra tutti questi incredibili testimoni della storia, uno è davvero speciale, perché è vivente: Sa Tanca Manna, l’olivastro millenario che non si è lasciato vincere neanche dagli incendi che hanno devastato la Sardegna. Bruciato completamente nel 2021 e dato per perso con grande tristezza di tutta la comunità, contro ogni ragionevole speranza il grande Patriarca, grazie alle cure di volontari e botanici, dopo un anno ha dato nuovi, esili germogli! Per questo è diventato simbolo di speranza e resilienza per tutta la Sardegna. E per tutti noi.
Finisce qui? Certo che no!
Molto c’è ancora da scoprire, sulle celebrazioni della settimana santa, il culto mariano, il carnevale, l’olio e le panadas… Ma questa è un’altra storia e ve la raccontiamo un’altra volta.
Per organizzare il viaggio
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