SHARRYLAND
Castellano, terrazzo panoramico di Villagarina
Un borgo sospeso sulla Valle dell'Adige
Dov'è
Cos'è e dov'è
L'idea era quella, dopo essere stati al lago di Cei, di visitare la sperduta chiesa di San Martino, luogo di eremiti. Ma poi, sul navigatore, ho visto che compariva questo borgo sperduto e che lì c'era un castello. Allora mi sono detto: «Be', se c'è un castello a pochi chilometri da qui non posso non vederlo». Così ho aggiunto questa tappa al nostro itinerario e ho fatto bene. Il borgo di origine medievale, sovrastato dalla catena del Bondone, si presenta come un terrazzamento di edifici più o meno recenti raggruppati intorno a una chiesa e ad un castello, a strapiombo sulla sottostante Valle dell'Adige.
Perché è speciale
Arrivando quassù vi si apre una vista straordinaria: l'immensa piazza Lodron, delimitata a nord dalla chiesa e a sud dal castello, si presenta come un vero e proprio terrazzo panoramico sulla valle dell'Adige. La fortificazione, con caratteristiche tipiche del Duecento, si arrampica sulla collina con le sue mura possenti, seguendo un'inclinazione vertiginosa che conferisce un aspetto unico all'intera struttura. La piazza esterna alle mura ha la forma di un anfiteatro e, scendendo lungo il bordo inferiore, potrete affacciarvi e mirare la città di Rovereto dall'alto, con il fiume Adige che l'attraversa, seguendo il suo percorso ondulatorio, come un serpente gigante che sibila silenzioso sul fondovalle.
Da non perdere
Se siete amanti della scenografia che solo in borghi così caratteristici potete trovare, dovreste venire qui per «El nos Nadal»: «il nostro Natale» in dialetto trentino. L'8 e il 9 e il 15 e 16 dicembre, la magia del passato rivive nel bel paese, quando il castello del Duecento, da cui il nome Castellano, diventa cornice suggestiva per un viaggio nei ricordi. Le vie del paese si illuminano di proiezioni ed immagini e la piazza si trasforma in un vero e proprio anfiteatro, pronto a tirare fuori, con spettacoli e rappresentazioni, luci e colori, la profonda anima del borgo.
Un po' di storia
Dal 1456 la famiglia Lodron, con i fratelli Giorgio e Pietro, si impadronisce dei quattro castelli del Castelbarco: Castelnuovo di Noarna, Castellano, Castel Corno e il castello di Nomi. Oggi, la testimonianza storica del passaggio di feudo in feudo dei Lodron è testimoniata in diverse parti del paese, prima fra tutte la via centrale (che porta il loro nome) che attraversa tutto il borgo e sulla quale sorgono sia la chiesa che il castello duecentesco a delimitazione del paese.
Curiosità
Nella Piazza del Barc, una piccola piazzetta davanti all'ingresso del Castello, è esposta una vecchia trebbiatrice, macchinario che serviva per la separazione dei grani dalle spighe di frumento od altre granaglie. Il lavoro si svolgeva proprio in quel luogo. La macchina risale ai primi anni del '900.
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