SHARRYLAND
Fanghetto: una piazzetta, un forno, e nove abitanti
Il piccolo borgo aggrappato alle rocce che sembra essere appena uscito da un libro di fiabe
Dov'è
Cos'è e dov'è
Ad accoglierci all'ingresso del paese l'antico ponte romano in pietra arenaria sul corso limpido e cristallino del fiume Roia, che scorre nell'omonima valle dove sorge il comune di Olivetta San Michele, a due passi dai nostri cugini francesi d'Oltralpe. Varcando il portico, alla cui base risiede una vasca per l'acqua in pietra, siamo in Piazza del Popolo, tutta raccolta e rannicchiata sotto la piccola chiesa e circondata da un paesaggio spettacolare sulla val Roia che, qui nell'entroterra, si fa più angusta e selvaggia rispetto alla zona costiera.
Perché è speciale
In piazza c'è un signore. Ci avviciniamo: «Buongiorno». Inizialmente ci sembra un po' schivo, poi capiamo il perché. Risponde faticosamente in un italiano titubante, ricco di inflessioni dialettali che non riesco a distinguere: più tardi scopriremo che è occitano, qui riconosciuta ufficialmente come lingua di minoranza. «Mi deve scusare, non siamo abituati a parlare molto», aggiunge lui. Eh già, perché dovete sapere che questa è senza dubbio una delle comunità più piccole dell'entroterra imperiese, costituita di soli 9 residenti.
Da non perdere
«Il borgo è tutto qui?» chiediamo al signore, ora più a suo agio. «No, no. Questa è la piazza, ma c'è altro da vedere. Quaggiù, in questo vicolo sotterraneo, c'è un vecchio mulino di pietra restaurato, per esempio. Da Via Castello, invece, arriverete nel carruggio centrale dove troverete il forno del paese». Una volta raggiunto rimaniamo senza parole, mentre pensiamo alla solidarietà paesana di una volta, quando tutti portavano qualche prelibatezza da cuocere e, nell’attesa, si scambiavano notizie o semplici chiacchiere all'aperto.
Un po' di storia
Dalle stradine che salgono e scendono per il paese, decorate con piante rampicanti e vasi di fiori posti ai lati e sui davanzali delle finestre, e attraversate da archi di scale ben tenuti, capiamo che il borgo non è abbandonato a se stesso come nel periodo di spopolamento dei decenni precedenti. Anzi... la piazza centrale, nel periodo estivo, è teatro di alcune manifestazioni ed eventi, soprattutto musicali, che richiamano molte persone, non solo dai paesi circostanti, ma anche dalle zone costiere.
Curiosità
All'uscita del paese ci soffermiamo a guardare la bellezza della pietra bianca dell'antico ponte romano, quando mi accorgo della presenza di un cartello. Avvicinandoci apprendiamo che sia qui che in altri borghi circostanti, in Italia e Oltralpe, c'è in atto un progetto che prevede «lo sviluppo di un turismo ambientale attrattivo e competitivo», con la «creazione di una struttura turistica ed educativa legata alla pesca, un percorso di pesca transfrontaliero», nonché un centro di ripopolamento del fiume Roia.
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