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Dov'è
Cos'è e dov'è
Il 21 giugno accade una piccola magia nel parco pubblico di Taino. Davanti a noi si apre una vista maestosa sul lago Maggiore e sulle vette del Monte Rosa. Nel cuore del parco, nel «Luogo dei Quattro Punti Cardinali», un raggio di sole si fa strada su un alto pilastro. A mezzogiorno il raggio raggiunge una fessura e filtra dalla parte opposta, illuminando un punto preciso. È il segno che aspettavamo: il raggio celebra il solstizio d'estate, mentre l'alto pilastro, come lo gnomone di una meridiana, ci ricorda i cicli del tempo, della vita, dell'uomo.
Perché è speciale
In questo parco, creato da Giò Pomodoro, ogni forma ha un preciso significato simbolico, spesso ispirato ai miti greci: l'alto gnomone, la sfera, il cerchio, la luna, le scale, i muretti che incorniciano gli spazi... Visto dall'alto, sembra la rovina di un luogo sacro e antichissimo.
Da non perdere
Sulla Piattaforma centrale è disegnata in porfido grigio e rosso una doppia spirale: allude all’antica «danza delle gru», il mito greco che narra di Teseo che, uscito dal labirinto con l’aiuto di Arianna, approda a Delo e offre al dio Apollo una danza che si snoda in labirintiche evoluzioni. Ma la spirale ci ricorda anche la doppia elica del DNA, all’origine dell’esistenza umana, e il doppio serpente, simbolo di Ermes, il dio greco messaggero degli dei, che ci guida nel lungo viaggio della vita. A voi la ricerca di altri simboli e messaggi!
Un po' di storia
Nel 1981 Gio' Pomodoro, invitato dal Sindaco di allora Tullio Berrini, visitò per la prima volta Taino e l'area che si affaccia sul lago Maggiore, sulla quale era intenzione dell'Amministrazione Comunale realizzare un parco pubblico. L'artista si innamorò di questo luogo e ne trasse ispirazione per il suo progetto che concretizzò nel 1991: “un parco pubblico inteso come area urbana di compensazione, di riflessione, di sosta e di contemplazione”. Al centro del parco si inserisce la scultura, in dialogo con il paesaggio, la storia, i miti, le stelle, quasi un raccordo tra il mondo dei vivi e quello dei morti.
Curiosità
I materiali scelti da Pomodoro per le sculture e i muretti del parco provengono tutti dalle colline moreniche del lago Maggiore: granito di Montorfano, rosa di Baveno, verde di Mergozzo, beola grigia della Valdossola, serizzo nero della val Vigezzo, porfido di Quasso al Monte, arenaria gialla di Angera. Tra i segnali lasciati da Giò Pomodoro, anche un delfino inciso sul pilone più alto: fu realizzato dal figlio su sua indicazione: volle infatti proprio il delfino, perché sacro al dio Apollo, il dio del sole.
Per organizzare il viaggio
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