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La chiesa di San Francesco e la Cappella Paradisi
Dove la pietra sembra una spugna e sontuosi affreschi resistono al tempo
Dov'è
Cos'è e dov'è
La Chiesa di San Francesco è uno dei più importanti siti francescani di Terni. La sua facciata è costituita da tre blocchi: uno centrale con un portale gotico sovrastato da due rosoni, e due laterali speculari, con portali più piccoli sistemati sotto eleganti bifore. Per la sua forte similarità con le chiese francescane di Assisi, la tradizione ha attribuito la paternità del progetto a Filippo da Campello, lo stesso architetto che seguì i lavori della Basilica di S. Francesco e di S. Chiara.
Perché è speciale
Quello che colpisce al primo sguardo, è l'apparenza spugnosa che contraddistingue la struttura della chiesa. Questo è dovuto al materiale con cui fu costruita: la pietra «sponga». È un particolare tipo di travertino tipico del territorio di Terni, molto adatto all’edilizia per via della sua leggerezza, resistenza e adattabilità. Essa infatti è molto malleabile al momento dell’estrazione e si solidifica al contatto con l’aria. Proprio da questo motivo e dal suo aspetto, del tutto simile a quello di una spugna, prende origine il suo nome.
Da non perdere
All’interno della chiesa appare un tesoro che rapisce lo sguardo: la Cappella Paradisi, a destra dell’altare maggiore. Affrescata da Bartolomeo di Tommaso su commissione della famiglia Paradisi, rappresenta un suggestivo Giudizio Universale. Al centro è raffigurato il Redentore giudicante circondato da angeli, santi e, poco più in basso, i committenti. Sulla parete di sinistra si trova il Purgatorio, con i penitenti disposti in grotte e gironi differenti e più in alto, la Discesa di Cristo nel Limbo. Sulla parete destra, l’Inferno, con Lucifero che domina i dannati posti in buche o in caverne. Più in alto gli angeli gettano i peccatori dalle caverne.
Un po' di storia
Dove ora sorge la chiesa, c’era un tempo l’oratorio di S. Cassiano, che il Vescovo di Terni donò a S. Francesco per dargli ricovero durante i suoi passaggi in città. La chiesa venne innalzata nella seconda metà del XIII secolo, ed era costituita da una sola navata, mentre le due laterali vennero aggiunte nel Quattrocento. Durante la Seconda Guerra Mondiale un bombardamento si abbatté sul luogo, distruggendo irrimediabilmente una delle cappelle della chiesa. Molte delle opere furono portate via perché considerata non al sicuro. Tra queste, la pala dipinta per l’altare maggiore da Piermatteo D’Amelia, commissionata all’artista sempre sul finire del Quattrocento.
Curiosità
Sulla struttura esterna della chiesa c'è un dettaglio colorato. Vi aiuto: si tratta di una bordatura verde e blu e si trova piuttosto in alto… Riuscite a trovarlo?
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