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Dov'è
Cos'è e dov'è
Nel latino medievale «motta» significa «cumulo, collinetta». La Motta Torricella è un terrapieno ben visibile sulla strada Ruffano-Surano, nel feudo di Supersano. Un secolare albero di olivo giganteggia sulla sua sommità . A prima vista, è un luogo insignificante, sfuggente, sconosciuto anche a molti supersanesi. Col passare dei secoli, l’azione dell’acqua e del vento ne ha ridotto l’altezza, e peggio ha fatto la ruspa del proprietario del terreno, che l’ha spianata per agevolare la raccolta delle olive del grande albero.
Perché è speciale
La Motta Torricella testimonia la presenza dei Normanni a Supersano e nel basso Salento: è un tipo di fortezza militare molto diffusa in Francia e in Inghilterra, ma rarissima in Italia. Nella nostra Penisola se ne trovano soltanto una in provincia di Brescia, una in Sicilia e una a Supersano, per l’appunto. La Motta di Supersano quindi rappresenta un unicum per tutta l’Italia Meridionale ed è oggetto di studio da parte di numerosi ricercatori, anche stranieri.
Da non perdere
Immaginiamola com’era mille anni fa. La Motta era una struttura militare difensiva, semplice e di rapida realizzazione. Era un punto di osservazione e di avvistamento, costituito da un accumulo di massi e terra a forma di tronco di cono, circondato da un fossato. Alla base della Motta c’era una prima recinzione che proteggeva le capanne dei soldati e gli ambienti di servizio come le stalle dei cavalli. Sulla sommità c’era un’altra recinzione con al centro una torre di legno, il punto di osservazione più alto per il controllo del Bosco di Belvedere di Ruffano, Supersano e Torrepaduli.
Un po' di storia
La Puglia venne conquistata dal principe normanno Roberto d’Altavilla, detto Il Guiscardo, nel 1071, qualche anno dopo la conquista dell’Inghilterra per mano di Guglielmo il Conquistatore, nel 1066. Ma c’è di più… Alcuni reperti archeologici trovati in superficie (monete, pezzi di ceramica) fanno pensare che la Motta sia stata in un passato più antico un punto strategico anche per messapi e romani. Il tumulo nasconderebbe tracce di queste civiltà e culture, accertabili solo con dei saggi di scavo archeologici che tardano ad arrivare.
CuriositÃ
Una Motta è raffigurata anche nel celeberrimo Arazzo di Bajeux, che nei suoi 70 metri di lunghezza narra l’impresa di Guglielmo il Conquistatore e la battaglia di Hastings del 1066. Vi si vede un gruppo di soldati armati «arroccati» sulla sommità di un terrapieno protetto da una primitiva torre, mentre gli uomini scagliano lance e frecce su chi li sta assediando.
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