La Pilotta, il sogno dei Farnese

Da non perdere: il teatro Farnese

Ciò che davvero non si può perdere è lo straordinario Teatro Farnese, progettato dall’Aleotti. Era il teatro di corte dei duchi di Parma e Piacenza, uno dei più grandi teatri barocchi d’Europa, ispirato a quello vicentino del Palladio. Oggi appare in legno, ma un tempo era stuccato e dipinto a fingere il marmo. La sua forma allungata, ad U, lo rendeva adatto a rappresentare persino una battaglia navale con cui venne inaugurato, inondando la cavea. Fu il primo ad avere scene mobili. Con le sue 14 gradinate completate da due ordini di gallerie un tempo sormontate da statue, poteva ospitare anche 3000 spettatori. L’aspetto attuale è dovuto alla ricostruzione dopo i bombardamenti subiti nel 1944.

Un po’ di storia

Il teatro fu costruito in brevissimo tempo per volontà di Ranuccio, per festeggiare sfarzosamente l’arrivo di Cosimo Secondo de’ Medici a Parma. Il viaggio poi non si fece e il teatro fu inaugurato nel 1628 per festeggiare le nozze del figlio con Margherita de’ Medici. La storia del Palazzo è invece piuttosto travagliata. Doveva ospitare gli edifici di servizio del Palazzo ducale, la vera residenza dei Farnese, e il primo edificio fu costruito nel 1580. Dopo anni di inattività il progetto fu ripreso da Ranuccio nel 1602 ma si bloccò di nuovo pochi anni dopo e rimase incompiuto.

Curiosità: perché si chiama «la Pilotta»

Il curioso nome di Pilotta deriva dal gioco della pelota, che i soldati spagnoli praticavano nel cortile del Guazzatoio. Il gioco consisteva nel colpire la palla con una mano chiusa a pugno o con un bastone di legno lanciandola contro un muro. Divenne presto popolare tra i ragazzini che lo giocavano per strada ed anche fra la nobiltà che si faceva costruire campi appositi.