SHARRYLAND
Dov'è
Cos'è e dov'è
I sentieri attraverso i boschi prendono vita, nascondono tracce e le svelano ad un occhio attento, accompagnano verso l'inaspettato, e tra mille rocce ecco comparire quelle destinate e raccontare le storie! Segni, coppelle che scalpellini dell'Età del Ferro hanno inciso, con quel ferro appena ricevuto in dono dal loro ingegno: mappe di cielo o di terra, e poi incisioni che identificavano aree di culto, e ancora croci forse aggiunte in altre epoche, in cui il passato pagano era temuto ma non completamente dimenticato. La leggenda di Rama rimbomba nell'immaginario, un non-luogo mitologico che non appartiene alla storia scritta ma alla memoria collettiva.
Perché è speciale
Attraverso la Valle di Susa, in pochi chilometri possiamo incontrare le rocce coppellate di Vaie (pera dle Faje, la Pietra delle Fate); il sito del Maomet a Borgone, con la sua edicoletta in cui è raffigurata una divinità, e la Pera Crevolà (roccia bucherellata) presso la frazione Menolzio di Mattie, vicino a Susa. Infine, proprio ai piedi dell'Arco di Augusto a Susa, una roccia porta una serie di coppelle collegate da canali, scalini intagliati nella roccia e un pozzo votivo. Quale era il significato delle coppelle? Difficile dirlo, forse mappe celesti o di antichi insediamenti, conche in cui raccogliere sangue di sacrifici o acque lustrali. In ogni caso testimonianze di una civiltà che si perde tra l'oblio ed il mito, ma tanto più viva in quanto traccia da seguire per la nostra curiosità.
Da non perdere
La Valle di Susa è fatta di misteri e di tradizioni, di colori e paesaggi, ma anche di profumi e sapori: una varietà di fantastici formaggi, e poi salumi come la Mica, sorprendente salame senza budello ma avvolto da un velo di farina di segale e spezie; chi ama i dolci potrà affondare nella burrosa morbidezza della Focaccia di Susa, o deliziarsi con i fragranti canestrelli di Vaie. Le storie scorrono nel vino, nel rosso cupo dell'Avanà o nei riflessi dorati del Baratuciat. E, si dice, dove c'è l'acqua buona, è buona anche la birra, così a Vaie il birrificio produce nettare d'orzo per tutti i gusti... e per tutte le storie!
Un po' di storia
Le rocce coppellate sono ascrivibili ad un periodo che va dall'Età del Rame all'Età del Ferro, infatti le coppelle presuppongono l'uso di strumenti metallici per la loro realizzazione. Il sito del Maomet di Borgone è ascrivibile probabilmente al II-III sec. d.C. L'edicola col bassorilievo raffigurante un personaggio accompagnato da un cane è votiva, anche se non è sicura l'attribuzione ad una divinità precisa. Il nome risale a un periodo in cui ogni riferimento a culti pagani richiamava alla memoria le scorrerie dei Mori. Come per le coppelle di Susa, ci troviamo di fronte a luoghi ritenuti sacri da tempo immemorabile, la cui sacralità è stata riconosciuta e assimilata dai colonizzatori Romani.
Curiosità
A partire dal XIX secolo, le scoperte di insediamenti preistorici che si susseguivano in tutta la vallata diedero origine alla leggenda di Rama, favolosa città sfavillante d'oro. Era abitata da giganti appartenenti ad una civiltà avanzatissima nella tecnologia e nell'arte, e venne distrutta da una calamità naturale in tempi remoti. Ovviamente, malgrado si tratti di una leggenda, in molti si misero sulle tracce di Rama a caccia dei suoi tesori.
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