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Dov'è
Cos'è e dov'è
È un paese dell’alto Monferrato in provincia di Asti nato dall’unione di Montiglio con altri 3 comuni, Colcavagno, Scandeluzza, Rinco. Adagiato sulle dolci colline emerse dall’antico Mare Ligure Piemontese, offre ampi panorami e dal suo Castello si possono ammirare tutte le principali vette delle Alpi dell’Ovest, dal Monviso fino alla Parete Est del Monte Rosa. Il suo nucleo storico, le cui case sono disposte sul pendio con origine dal Castello e dall’attigua Chiesa Parrocchiale, assume la particolare forma di un grappolo d’uva, quasi a rappresentare la viticoltura, attività principale fino agli anni ‘70 degli abitanti contadini.
Perché è speciale
Passeggiando per il centro si nota un elemento particolare: ci sono moltissime meridiane. Sono più di 50, decorano le case e offrono uno spettacolo variegato unico nel suo genere. Sono tutte diverse, colorate, vivaci, con massime e citazioni curiose, alcune in italiano, altre in dialetto, latino o in lingue straniere. Si passa dalle riflessioni sul valore del tempo trascorso, come «L’ora fuggita più richiamar non vale», oppure «La vita fugge e non s’arresta un’ora», agli inviti conviviali, come «Per gli amici qualunque ora». Sono quasi tutte opera dell’artista Mario Tebenghi.
Da non perdere
Il fascino di Montiglio Monferrato non si limita alle sue strade, ci sono molti luoghi che meritano uno sguardo attento. La visita al Castello e nel parco alla cappella di Sant’Andrea, per esempio, che racchiude il maggior ciclo di affreschi trecenteschi di tutto il Piemonte, una rappresentazione ricca di pathos della vita di Cristo. O ancora, l’antica pieve di San Lorenzo risalente al 1150 costruita in stile romanico accanto al cimitero, i cui capitelli ricordano quelli scolpiti sulle colonne della Sagra di San Michele in valle Susa.
Un po' di storia
Notizie di Montiglio compaiono già in documenti della fine del IX secolo. Passò sotto il controllo di diverse famiglie fino al 1164, quando l’imperatore Federico Barbarossa riconobbe la Signoria del luogo ai Marchesi di Monferrato che ne fecero un feudo importante per il controllo del territorio e la riscossione delle gabelle. Salvo una parentesi di 30 anni sotto il Comune di Asti, lo governarono fino al 1617, quando fu assediato e conquistato dai Savoia, ceduto l’anno successivo al duca di Mantova, conquistato nel 1657 dalle truppe francesi e dal 1708 aggregato allo Stato Sabaudo.
Curiosità
L’uva, prodotto storico dell’attività contadina locale, divide la scena con un altro tesoro della terra: il tartufo. Al pregiato tubero è dedicata la festa nazionale del tartufo, che si tiene ogni anno la prima e la seconda domenica di ottobre, con degustazioni di prodotti e vini locali abbinati al re della festa.
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