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Pietracamela, un piccolo borgo montano
Un gioiellino nascosto tra i monti, degno accesso alle meraviglie del Gran Sasso
Dov'è
Cos'è e dov'è
La località Prati di Tivo è uno dei meravigliosi accessi al Gran Sasso. Ci si arriva attraversando il paesino di Pietracamela che è ben lontano dall’essere un semplice luogo di passaggio. Se ci si regala il tempo di visitarlo si scopre un gioiellino medievale arroccato a 1005 metri di altitudine, sul versante del Corno Piccolo. Le stradine e le case in pietra raccontano una storia lunghissima fatta di gente semplice, principalmente pastori e agricoltori, ma proprio questa vocazione tradizionale nasconde una bellezza sorprendente.
Perché è speciale
Il magnifico panorama fatto di monti, boschi e cieli infiniti, rischia distrarre da una moltitudine di piccoli dettagli che raccontano la vita nei secoli passati del piccolo borgo montano. Aguzzando la vista scoprirete che molte case recano delle incisioni sugli architravi delle loro porte, o sulle finestre, come nel caso della «Casa Signoretti»: sono date, principalmente, ma anche indicazioni sugli abitanti e sulle loro attività, come nel caso delle forbici che compaiono sopra la bifora di Casa Signoretti, chissà, probabilmente ad indicare che lì viveva un tosatore.
Da non perdere
D'estate diventa ancora più difficile passare rapidamente oltre il paese di Pietracamela, che si anima con diverse iniziative della proloco locale e di altre associazioni. Tra queste, una delle più sentite è la festa patronale dedicata a San Leucio, l’11 luglio, con la tradizionale processione per le vie. Ma anche l’inverno regala dei momenti indimenticabili: riuscite ad immaginare come dev’essere questo paesino imbiancato dalla neve e abbracciato dai monti, quando viene illuminato dalla calda luce delle torce della fiaccolata dell’ultimo dell’anno? Semplicemente indimenticabile!
Un po' di storia
Pietracamela nasce nel XII secolo, in un momento in cui la popolazione abruzzese cercava di ripararsi dagli invasori rifugiandosi sulle alture. La sua storia seguì quella di moltissimi piccoli borghi, assoggettati alla dominazione feudale di diverse famiglie fino al XIX secolo. Con l’avvento del Regno d’Italia non mancò il fenomeno del brigantaggio, e poi, poco a poco, iniziò lo spopolamento tipico dei piccoli borghi montani. La rinascita di Pietracamela, però, è legata al turismo: da qui partono moltissimi sentieri, alla Madonnina del Gran Sasso, al Rifugio Franchetti, o alle sorgenti del Rio Arno solo per citarne alcuni.
Curiosità
Lo stemma comunale reca un animale piuttosto inusuale a queste latitudini: un cammello! È legato al nome del paese, Pietracamela, anticamente Petra Cumerii e Pietra Cameria. Il primo sostantivo, «petra» o «pietra» si riferisce senza dubbio alla roccia a cui il borgo è aggrappato, ma per il secondo, non c’è nessuna ipotesi confermata. Secondo alcuni si riferisce ad un popolo invasore detto «Cimerii», secondo altri, Cameria deriverebbe da «cacumene» ossia sulla sommità, ma la versione a cui si rifà lo stemma si riferisce al profilo della montagna che si vede dal borgo, molto simile alle due gobbe sulla schiena di un cammello.
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