SHARRYLAND
Pieve del Tho, gioiello romanico della Romagna
Un'antica pieve nei dintorni di Brisighella sospesa tra fascino e mistero
Dov'è
Cos’è e dov’è la pieve di Tho
C’è una splendida pieve nella rigogliosa campagna romagnola, vicino a Brisighella. Intorno, pochi edifici rurali e tanto, tanto verde. La chiesa, di pietre rozzamente squadrate, ha pianta basilicale e una facciata a doppia capanna, sorretta da due contrafforti. Davanti all’ingresso c’è un portichetto, aggiunto in età moderna. Un fregio di archetti pensili corre lungo tutto il sottotetto. Dietro è conclusa da un’abside circolare, con due costolature che racchiudono una bifora il cui capitello ha un motivo zoomorfo.
Da non perdere: l’interno
L’interno, per chi ha la fortuna di vederlo, è affascinante, per le sue colonne di spoglio, i suoi capitelli di risulta, tutti diversi, e per la luce soffusa che filtra dalle piccole finestre. Le pareti conservano tracce di affreschi dal XIV al XVI secolo. Purtroppo la pieve è accessibile solo di domenica e nei giorni festivi (ma non durante le celebrazioni) per poche ore, quindi bisogna programmare con attenzione la propria visita, o accontentarsi della pace che si gode seduti nella panchina che c’è sul retro.
Da non perdere: la cripta
Da non perdere è la suggestiva cripta, un percorso arricchito da pannelli che ne narrano le vicende, e dall'esposizione dei materiali di epoca romana e medievale rinvenuti nel corso degli scavi e che comprendono persino i resti di una fornace per le campane.
Curiosità: perché «Tho»?
Il curioso nome della Pieve è un’abbreviazione del nome completo, Pieve di San Giovanni in Ottavo, e deriva dalla sua posizione lungo la via Faentina, la strada che congiungeva Ravenna a Firenze; la chiesa si trovava infatti proprio all’ottavo miglio.
Un po’ di storia, un po’ di leggenda
Molte sono le leggende sulla sua fondazione. Qualcuna sostiene che sorga sul luogo dove esisteva un tempio dedicato alla dea Feronia, divinità italica della fertilità, a cui erano dedicati i boschi e le fonti, un’altra racconta che invece sia stata fondata sulle rovine di un tempio dedicato a Giove Ammone, riferendosi al fiume che le scorre accanto, il Lamone. Altra leggenda ancora è quella che la vuole fondata da Galla Placidia, la figlia di Teodosio. In realtà di questa chiesa si sa pochissimo e la sua storia deve ancora essere scritta. I primi documenti a lei riferiti risalgono al 909 ma la sua origine può essere datata al IX secolo, se non prima.
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