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Dov'è
Cos'è e dov'è
Dove la Via Nomentana incontra il fiume Aniene, in quello che oggi è il quartiere romano di Montesacro, c’è un ponte molto antico. Ovviamente non sto parlando del Ponte Tazio, costruito il secolo scorso per far fronte al traffico moderno. Quello a cui mi riferisco è inconfondibile, anche se un po’ nascosto, quasi defilato rispetto alle molte celebri opere romane della zona: oggi faremo la conoscenza del Ponte Nomentano. Eccolo qui, con la sua arcata a tutto sesto che sorvola leggera le acque, e sopra ad essa… una struttura che tanto leggera non sembra, anzi! Fa pensare piuttosto ad una fortificazione. Ma sarà proprio così?
Perché è speciale
Ebbene sì. Nel corso della sua lunga, lunghissima esistenza, il Ponte Nomentano è stato soggetto a tantissime avventure, rifacimenti ed adattamenti in primis. In particolare, a partire dal Medioevo, è stato dotato di mura e torrette che difendono e definiscono uno stretto passaggio. L’effetto quando lo si percorre, è a dir poco surreale, tanto più che non è possibile attraversarlo di fretta, ma solo a piedi. Ed è così che si apprezzano i suoi 60 metri di lunghezza costruiti in travertino e pietra gabina, accompagnati dal canto delle acque dell’Aniene che oltrepassa l’arcata.
Da non perdere
Se solo le pietre potessero parlare, quante storie sentiremmo qui, dove materiali e tecniche di costruzione testimoniano i diversi interventi, merlature, torrette e ballatoi ricordano la funzione difensiva affidata al Ponte e, se aguzzate la vista, sull’architrave dell’arcata a monte si vede il rilievo di una clava rovesciata: era il simbolo di Ercole, protettore del bestiame. Ormai la città è arrivata fin qui, ma fino a pochi secoli fa, ci trovavamo in aperta campagna, ed ecco spiegato il passaggio del bestiame su questo meraviglioso ponte.
Un po' di storia
Con buone probabilità, questo ponte esisteva già al tempo di Menenio Agrippa. Parliamo di 400 anni prima di Cristo. Se oltre ai molti secoli aggiungiamo la posizione geografica a nord di Roma, che ne faceva uno dei principali accessi alla città, capiamo che se vogliamo studiare a fondo la storia del ponte dobbiamo metterci comodi e prepararci ad un lunghissimo elenco di fatti, date e personalità. Piuttosto interessante, però, è il fatto di poter guardare indietro nel tempo grazie alle molte opere pittoriche e fotografiche che ritraggono Ponte Nomentano.
Curiosità
Se siete nel bel mezzo del ponte fermatevi un secondo per considerare una cosa: prima di voi si sono trovati in questo stesso punto personaggi immensi, nomi che hanno plasmato la storia e il mondo per come lo conosciamo. Vogliamo toglierci lo sfizio di citare un esempio? Fu qui che Carlo Magno incontrò Papa Leone III nell’anno in cui questi lo incoronò imperatore del Sacro Romano Impero.
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