SHARRYLAND
Porta Canarda, sulla secolare via d'accesso per Ventimiglia
L'antica torre tra cielo e mare
Dov'è
Cos'è e dov'è
Arriviamo alla porta medievale attraverso uno stretto sentiero che corre lateralmente alla collina e che si affaccia sulla via principale che collega la Francia all'Italia, a ridosso del mare. Da qui vediamo l'infinita distesa d'acqua, con delle sfumature color turchese, in un'assolata giornata invernale che si riveste di primavera: ci sono + 27 C° e possiamo distinguere chiaramente il calore che si solleva dalla terra. Suoni di grilli, cicale e ranocchie accompagnano i nostri passi lungo l'antica via romana, ora scomparsa.
Perché è speciale
Il monumento, che oggi appare ai vostri occhi solo e distaccato dalla città di Ventimiglia, è uno degli esempi meglio conservati di costruzione difensiva medievale, nonostante si trovi su un terreno instabile. Infatti, la torre alta dieci metri che sovrasta l'arcata ad ogiva sul lato francese - che a sua volta contiene l'arco più basso a tutto sesto sul lato italiano - ospitava un avamposto per le truppe che controllavano l'antica frontiera, imposta a difesa della città di Ventimiglia sotto il dominio di Genova nel XIII secolo, lungo l'antica strada (via Augusta) che collegava Roma ad Arles.
Un po' di storia
La targa commemorativa, posta sotto l'arco ad ogiva sul lato francese della Porta, ricorda il passaggio dei personaggi più illustri ed influenti delle epoche passate. La leggo ad alta voce: «Reliquia medievale sopra la romana strada ora scomparsa perché rammento al viandante che qui passarono Papa Innocenzo IV il 7 maggio 1251, Niccolò Macchiavelli nel maggio 1511, Carlo V Imperatore nel Novembre 1536, Papa Paolo III nel luglio 1538, Napoleone Bonaparte il 2 marzo 1796».
Curiosità
L'epidemia che in questo 2020 ci costringe ad una quarantena serrata non è certo la prima che l'Italia si trova a fronteggiare. Ebbene, una grave epidemia di peste nel 1657 colpì il nostro Bel Paese. Porta Canarda ebbe un ruolo fondamentale, in quanto vi si insediarono rigorosi controlli sanitari per impedire il diffondersi della malattia all'interno della città di Ventimiglia. Si ricorda l'episodio in cui tre francescani provenienti da Nizza elusero i controlli. Arrivati in città furono identificati, denunciati e fatti prigionieri, per non aver osservato i «Capituli della Sanità».
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