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Rimini romana: il ponte di Tiberio
Una meraviglia architettonica che sfida i secoli: arcate antichissime sulle acque del Marecchia sorreggono una strada moderna
Dov'è

Cos’è e dov’è il Ponte di Tiberio
Il suo nome completo è ponte di Augusto e Tiberio: con le sue 5 maestose arcate e un manto stradale in basolato, è il maestoso ponte romano che unisce il centro storico di Rimini al borgo di pescatori di San Giuliano attraversando l’invaso idraulico che si trova dove una volta passava il Marecchia.
Perché è speciale: un simbolo di Rimini
Semplice eppure imponente, insieme all’Arco di Augusto è tra i simboli più importanti della Rimini romana, anzi, di Rimini stessa, tanto da fare parte del suo stemma comunale. Interessante, non è vero? Nella maggior parte dei casi quando si parla di Rimini si pensa immediatamente alle spiagge del litorale, e invece quanta bellezza c’è nascosta (ma neanche troppo) nel suo centro storico!
Un po’ di storia
Conosciuto forse per praticità come ponte «di Tiberio», il suo nome corretto dovrebbe essere ponte «di Augusto e di Tiberio», perché la sua costruzione, come riportato nelle incisioni sulle fiancate della carreggiata, iniziò sotto Augusto e continuò con Tiberio. Questa grandiosa opera è ancora oggi al servizio dei cittadini nonostante i secoli, i terremoti e le guerre che ha dovuto affrontare. L’ultima volta che ha rischiato la demolizione è stato durante la Seconda Guerra Mondiale: i nazisti volevano farlo saltare, ma qualcosa andò storto, pare con lo zampino di un ufficiale che non ebbe il cuore di distruggere una simile meraviglia.
Curiosità: la via Emilia e il diavolo
Sul ponte di Tiberio si possono dire moltissime cose, alcune più vere di altre, ma tutte stupefacenti. È un fatto, per esempio, che proprio questo antichissimo ponte costituisse il primo tratto della Via Emilia, importantissima via di comunicazione dell’Impero Romano. Si entra invece nel campo della leggenda quando si cercano le due tacche a forma di zoccolo caprino che sarebbero le orme lasciate dal Diavolo. C’è chi dice che fu addirittura Augusto a scomodare il demonio per chiedergli aiuto contro le pietre del ponte che continuavano a crollare un giorno dopo essere state posate. Ma, onestamente, è difficile immaginare un imperatore romano ricorrere a simili mezzi… Chissà.
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