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Santa Maria della Passione
Con le sue dimensioni maestose non passa certo inosservata, ma pochi la conoscono anche all'interno
Dov'è
Cos'è e dov'è
Situata lungo via Conservatorio, la chiesa di Santa Maria della Passione è per estensione la seconda chiesa di Milano. Il punto di vista migliore è senza dubbio da via Passione: mano a mano che ci si avvicina, si rimane colpiti dall'imponenza del tiburio cinquecentesco e della facciata. Di fianco alla chiesa si trova il Conservatorio Giuseppe Verdi, nell'edificio che fu un tempo convento dei Lateranensi della Passione: accedendo al chiostro, si può godere di un'altra prospettiva sulla grande torre del tiburio.
Perché è speciale
L'importanza di questa chiesa non è dettata solo dalla sua storia, che ha visto un processo di costruzione durato tre secoli, ma anche dalle opere conservate al suo interno, che con grande coerenza sono legate al tema della Passione, secondo lo stile lombardo tra il XV e il XVII secolo. Nel transetto sinistro si trova una movimentata Ultima Cena realizzata da Gaudenzio Ferrari, in radicale opposizione al modello del Cenacolo Vinciano. Chi fosse più interessato alla musica o alla scultura apprezzerà sicuramente il meraviglioso organo e il monumento funebre del nobile Daniele Birago.
Da non perdere
Non perdete l’occasione di ammirare la maestosità della cupola e della tribuna. Costruite a partire dal tardo Quattrocento, su modello della coeva tribuna di Donato Bramante in Santa Maria delle Grazie, furono effettivamente ultimate nella seconda metà del XV secolo, ponendosi come esempio fondamentale dell'architettura rinascimentale lombarda. C’è però un altro tesoro da scoprire prima di lasciare la chiesa: la sala capitolare. Tavole e affreschi di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone compongono un ciclo pittorico ricco, avvolgente, che, anche solo per un attimo, vi farà dimenticare del mondo esterno.
Un po' di storia
Nel 1485 Daniele Birago, consigliere alla corte sforzesca, donò ai Canonici Lateranensi un terreno fuori le mura, nei pressi di Porta Tosa, allo scopo di costruirvi una chiesa e un convento. Il primo progetto della chiesa era un edificio a pianta centrale, culminante in una tribuna. Nel Cinquecento i lavori rallentarono fino alla metà del secolo, quando ripresero con diversi interventi, quali l'ultimazione della tribuna e la modifica della pianta con l'aggiunta delle navate longitudinali, secondo canoni decisi durante il Concilio di Trento. L'ultimo intervento, molto tardo, fu la costruzione della facciata, terminata solo nel 1692.
Curiosità
Santa Maria della Passione vanta alcuni parrocchiani illustri. Tra questi, il pittore Andrea Appiani e la famiglia Manzoni.
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