SHARRYLAND
Dov'è
Cos'è e dov'è
Potrebbe quasi passare inosservato, non fosse quel quell’elegante tinta pastello che mette in risalto il bianco del timpano, delle lesene, del cornicione. Un candore non dato dal marmo, visto che si tratta di architetture dipinte, ma fatte con tanta cura che il risultato finale è armonioso e rilassante. Guardando questa facciata infatti, viene naturale chiedersi se una volta varcata la porta saranno ancora quelle tinte chiare dall’aria tanto soffice ad accoglierci. E questo non è che l’inizio. Siete pronti per scoprire il teatro Aycardi di Finalborgo?
Perché è speciale
La graziosa semplicità dell’esterno riprende anche all’interno. La piccola platea è delimitata da colonne che rendono fluido lo spazio e preparano l’occhio a salire lungo i due ordini di 24 palchi che culminano con il loggione, delimitato da leggere colonnine che sostengono il soffitto decorato. Anche qui le tinte sono prevalentemente in toni pastello, le figure sono poche, festoni e ghirlande di fiori che con la loro semplicità lasciano lo sguardo libero di vagare leggero sulle superfici. Anche il corpo e la mente si rilassano, così che la performance che si realizzerà sul palco troverà gli spettatori pronti ad immergersi in essa.
Un po' di storia
A Finalborgo mancava un polo educativo dove avviare i giovani alla bellezza e alla cultura, e dove le famiglie da bene potessero riunirsi. Fu così che nel 1803 proprio le principali famiglie della città predisposero il piano per la realizzazione di un teatro ricavato dall’Oratorio dei Padri delle Scuole Pie, e provvidero a finanziarlo. Nonostante le modeste dimensioni, il teatro Aycardi fu molto attivo per tutto il secolo. Nel 1965 venne chiuso per inagibilità. Si dovette aspettare il 2019 per il restauro e la riapertura. Oggi, il teatro è finalmente visitabile nel contesto del Progetto Museo Diffuso del Finale.
Curiosità
L'amore di Finalborgo per la musica è innegabile. Non per niente, l'Aycardi è il più antico teatro ottocentesco presente in Liguria. La città era talmente orgogliosa del suo piccolo gioiello, che nel 1845 promosse la realizzazione di un'opera espressamente pensata per il suo teatro. Si tratta de «L'empirico ed il Masnadiero», su libretto di Lazzaro Damezzano e con la musica di G.B. Oldoini.
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