L’ineffabile seduzione del prosciutto
“I violini zigani hanno fatto il loro tempo”, – così mi diceva un presunto tombeur de femmes, – “oggi è più seduttivo saper tagliare il prosciutto a coltello!” Sul momento l’ho snobbato, ma poi mi son detto perché no? Eccomi dunque in viaggio per Maniago, la città dei coltelli, pensando già a San Daniele del Friuli, patria dell’inimitabile prosciutto col piedino. Tappa propedeutica, il Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie.
Poi, già che ci sono, intermezzo culturale in Duomo per ammirare un decantato Trittico. Quindi in bottega per un impeccabile coltello da prosciutto, lama lunga, punta tonda e l’eleganza dell’impugnatura in corno. Infine, di là dal Tagliamento, in prosciutteria. Adesso strumento (il prosciutto) e archetto (il coltello) ce li ho. Dubito d'avere la mano di un Paganini, ma alla prima occasione vi saprò dire...
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