SHARRYLAND
Il sentiero della baia di Ieranto
Scendendo tra gli olivi si scopre questa meraviglia della Penisola Sorrentina
Dov'è
Cos'è e dov'è
La baia di Ieranto si affaccia al golfo di Salerno poco a sud della Punta della Campanella, che conclude la penisola Sorrentina. È un meraviglioso tratto di costa, che per uno sviluppo di 40 chilometri gode dello status di riserva marina. Di particolare tutela gode l'entroterra della baia che per una superficie di circa 50 ettari è di proprietà del Fondo Ambiente Italiano. Accessibile da Nerano, la baia è orlata sul fondo da una spiaggia dalla quale la vista s'allunga fino all'isola di Capri.
Perché è speciale
La penisola Sorrentina è l'appendice di una dorsale d’Appennino che ha scelto di affondare nel Tirreno e Sant’Agata dei due Golfi; è la località di spartiacque che ne dimostra l'esito spettacolare: da una parte il Vesuvio, Napoli e via via fino all’isola d’Ischia; dall’altra Salerno, la piana del Sele con i lontani templi di Paestum e i monti del Cilento; di fronte la punta della Campanella, con la torre che dava il primo allarme al sopraggiungere dei pirati, e l’isola di Capri, che si staglia nel tramonto.
Da non perdere
Il sentiero che conduce alla baia di Ieranto parte dalla frazione di Nerano e per circa tre chilometri e mezzo scende in leggera pendenza tra poderi disegnati da muretti di pietra a secco, offrendo belle vedute verso Punta Campanella e l'isola Capri all'orizzonte, poi con una deviazione si può anche salire alla Torre di Montalto, affacciata al Golfo di Salerno. In alternativa si può raggiungere la baia di Ieranto via mare con i kayak che vengono noleggiati alla spiaggia di Recommone, anch'essa accessibile da Nerano.
Un po' di storia
Per la sua eccezionalità geografica la Punta della Campanella è frequentata da tempo immemorabile. I greci vi costruirono un tempio dedicato ad Atena che i Romani riedificarono in nome di Minerva. Quel che risalta, però, è la torre di avvistamento a memoria di quanto a lungo questo mare sia stato infestato da pirati. Nella baia di Ieranto resta anche testimonianza di un'attività mineraria in essere fino alla metà del Novecento, ma proprio dalla sua cessazione si è alla fine giunti alla tutela del luogo.
CuriositÃ
Secondo Plinio il Vecchio questi sono i luoghi delle sirene omeriche, che proprio da queste scogliere avrebbero tentato di irretire Ulisse col loro canto. Non importa che sia una leggenda, il fascino del luogo, specie quando il sole tramonta incendiando il mare, induce a dare credito all'Odissea. Valgano le parole dello scrittore inglese Norman Douglas, che ai primi del Novecento proprio di fronte a questo paesaggio trovò ispirazione per il suo libro "La terra delle sirene".
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