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Borghi della Costa degli Aranci - 3 DI 3
Tre borghi del Golfo - Montepaone
È la terza tappa di un itinerario collinare che si snoda panoramico nel primo entroterra del golfo di Squillace
Dov'è

Questo è uno dei tre borghi sulla Costa degli Aranci.
Montepaone, sulla strada che dal golfo sale verso le Serre
Montepaone è un comune che allunga il suo territorio dalla costa ionica, tra Copanello e Soverato, ai rilievi che gradualmente s'innalzano verso la dorsale delle Serre. Dalla litoranea si imbocca la strada provinciale che sale fino all'innesto con la pedemontana tra Squillace e Chiaravalle. Il capoluogo, arroccato su una collina del primo entroterra, offre un'ampia veduta ai lati della ben più recente frazione balneare di Montepaone Lido.
Nello stemma un pavone simbolo cristiano
Le origini del paese si perdono nella notte dei tempi. Si ritiene che in origine fosse un centro marittimo, che come altri della stessa costa venne spostato su un rilievo del primo entroterra per esigenze difensive. Citato anticamente come Arunco, assumerà il nome di Mons Paonis, donde l'attuale Montepaone, perché in qualche modo associato al pavone, uccello che difatti compare nello stemma comunale, probabilmente come simbolo di immortalità e di Cristo stesso. Si deve al normanno Ruggero d'Altavilla, la donazione del paese alla Certosa di San Bruno, sotto la cui giurisdizione resterà per secoli.
La fisionomia medievale di un borgo di collina
Il nucleo antico conserva la fisionomia tipica dei borghi di sommità, con la fitta trama di strade e vicoli che assecondano le forme del luogo offrendo scorci sugli olivi circostanti e sull'arco del golfo. Un pittoresco labirinto di basse case, che lasciano spazio a qualche palazzo nobiliare, su fino alla piazza che fa da sagrato alla chiesa madre. Perfetta scenografia, per la rappresentazione della Passione che coinvolge tutti gli abitanti nel giorno del Venerdì Santo.
Nel punto più alto il profilo dei campanili gemelli
Nel punto più alto del paese sorge la chiesa dell'Immacolata, ricostruita dopo il terremoto del 1973 nelle sue odierne forme neoclassiche. Ai lati della facciata, le torri campanarie gemelle che rendono il paese riconoscibile anche a grande distanza. Al centro, un portale in pietra scolpita e un rosone ovale che dà luce all'interno diviso in tre navate. Punto focale, l'altare maggiore, completato da un notevole tabernacolo a tempietto. Nel corredo artistico, una bella Madonna del Rosario di scuola napoletana del Seicento. In una nicchia, il busto e il reliquiario del patrono San Felice, che si festeggia la prima domenica d'agosto.
Sul sagrato della chiesa madre una curiosità botanica
In piazza Immacolata, di là del sagrato della parrocchiale, un venerando esemplare di olmo attira l'attenzione dei visitatori. È il cosiddetto Albero della Libertà, piantato nel 1799 a testimonianza dell’adesione della municipalità montepaonese alla Repubblica Partenopea. Tra gli ultimi del suo genere, segnato da varie vicissitudini, viene accudito con la cura che si riserva a una reliquia del passato.
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Indice
INTRODUZIONE
Borghi della Costa degli Aranci
1 di 3
Tre borghi del Golfo - Montauro
2 di 3
Tre borghi del Golfo - Gasperina
3 di 3
Tre borghi del Golfo - Montepaone
Dov'è
