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Trequanda, la Fattoria del Colle
Tra Siena e la Val d'Orcia per sperimentare il non plus ultra del turismo del vino
Dov'è
Dalla Cassia, che scende da Siena verso Montalcino, si devia per l'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, sosta ineludibile prima di proseguire alla volta di Trequanda, borgo tra le colline che introducono alla Val d'Orcia.
Questo è solo uno dei possibili itinerari, immancabilmente pittoreschi, per raggiungere la Fattoria del Colle, punto d'appoggio strategico per un soggiorno tra degustazioni enogastronomiche e trekking nel paesaggio del «buon governo» senese, oggi Patrimonio Mondiale Unesco.
L’eccellenza è di casa
Deus ex machina della Fattoria del Colle è Donatella Cinelli Colombini, un piede a Montalcino e l'altro a Trequanda, primadonna dell'enologia al femminile e immaginifica pioniera del turismo del vino.
La grande tenuta è un angolo di paradiso che alterna nobili vigne a boschi tartufigeni, accogliendo gli ospiti nei rustici che la punteggiano. Impossibile annoiarsi, dalle visite della storica cantina, tra memorie e leggende, agli immediati dintorni che offrono interessi per ogni età, inclinazione e gamba, dal tiro con l'arco alle botteghe d'artigianato, alla pineta con gli «alberi a tema»: l’albero delle bugie, l’albero della storia…
C'è stato un tempo in cui Donatella, antesignana anche in questo, ha girato tutta Trequanda per farsi raccontare dalle donne di casa le ricette della cucina locale. L'idea era poi quella non solo di riproporre quei piatti in fattoria, ma anche di condividerli nei corsi di cucina richiesti da chiunque li avesse assaggiati: un grande successo, che si ripete oggi per singoli e piccoli gruppi sotto la guida di Helle Poulsen Tesio, celebre scrittrice di cucina e di Roberta Archetti, chef della casa.
Secoli di storia
La storia della Fattoria del Colle inizia con gli Etruschi, cui si devono le prime frequentazioni del sito. Poi il racconto si dipana nei secoli sotto il segno di Siena, che qui aveva un turbolento confine, per approdare infine all'immancabile storia di un amore contrastato: protagonisti una giovane nobildonna e un fascinoso avventuriero, con tutto il rocambolesco contorno che si può delineare su uno sfondo tanto suggestivo. E così si arriva, in termini d'attualità, alla bellissima vicenda di Donatella e delle sue Donne del Vino.
Donatella e le Donne del Vino
Donatella ha sempre avuto l'idea di un vino tutto al femminile: figlia di Francesca Cinelli Colombini, venerata «Signora del Brunello», negli anni ha realizzato il sogno di una cantina retta da sole donne, dalla vigna al calice. Questo succede al Casato Prime Donne, l'azienda di Montalcino, dove tra l'altro ha luogo un premio che valorizza i profili femminili più iconici del nostro tempo, dalla virologa Ilaria Capua all'astronauta Samantha Cristoforetti, per citare solo due delle più recenti premiate.
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