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Val Fontanabuona: sapori e tradizioni

Dal golfo del Tigullio all'Appennino: oliveti, vigne e cave di ardesia

Dov'è

Liguria

Cicagna, Genoa, Liguria, 16044, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

Alla spalle di Chiavari si apre la pittoresca Val Fontanabuona, che ha la singolare caratteristica di incurvarsi verso nord-ovest prendendo quota parallela alla costa tra due dorsali montuose. Il nome si riferisce alla ricchezza di sorgenti e corsi d'acqua, donde la generosità di un territorio che ha un versante soleggiato, favorevole alla vite e all'olivo, e un versante più fresco, vocato invece alle attività pastorali. Antico feudo dei Fieschi, ha beneficiato per secoli dei commerci lungo la strada di fondovalle, via di comunicazione privilegiata con le terre padane.

Perché è speciale

La valle si dimostra subito degna del suo nome, aperta su scenari verdi e rilassanti; prima i celebri orti di Lavagna, poi le vigne del Vermentino e del Dolcetto, quindi gli oliveti, specie in quel di Leivi. In tavola si trovano la ‘baciocca’, una torta a base di patate, e i ‘corzetti’, la pasta tipica del Genovesato. Della Val d’Aveto si segnala il formaggio di San Stè, da scaldare su una lastra d’ardesia. Della Val Graveglia vanno citate la patata Quarantina e la cipolla rossa di Ne; poi, certe formaggette che si gustano con i ‘testaroli’, piccole focacce cotte su piastre di coccio. Dulcis in fundo, dalla valle Sturla, le rotelle di Borzonasca, ciambelline di pastafrolla richieste dai liguri di tutto il mondo.

Da non perdere

Il Levante e in particolare la zona del Tigullio è l’ultima roccaforte dell'artigianato tessile ligure. In Val Fontanabuona, a Lorsica, per esempio, resiste la lavorazione del damasco che, come il nome lascia intendere, ha origini mediorientali. Qui è rimasta attiva una sola famiglia, quella delle sorelle De Martini, e i telai sono come quelli che si adoperavano nel Cinquecento. Può sembrare una follia, ma i risultati sono straordinari nel gioco dei disegni che, a fili d’oro e d’argento, si stagliano sui colori intensi dello sfondo. Da visitare, il Museo del Damasco che su quattro piani racconta il millenario romanzo di questo tessuto.

Un po' di storia

La storia della Val Fontanabuona si è sviluppata fin dall'antichità nel segno dell’ardesia, una roccia nerastra riducibile in lastre, impiegata come materiale di copertura per i tetti, tanto che dal latino tegula deriva il toponimo Tigullio. Nei secoli l’ardesia ha esteso le sue applicazioni dalle lavagne agli ornamenti architettonici; attualmente il suo impiego principale è ‘nascosto’ dal tappeto verde dei biliardi, il cui piano è costituito da questo materiale indeformabile. Più recente è l'utilizzo nel design d'interni di questa pietra sobria ed elegante, coerente a qualsiasi tipo di ambiente.

Curiosità

I corzetti sono una pasta tipica del Genovesato e in particolare dell’entroterra di Chiavari. Di semplice impasto, con eventuale aggiunta di vino bianco o zafferano, sono inconfondibili per la forma, a medaglione, e la decorazione, impressa con appositi timbri. Il nome, infatti, deriva dall’usanza di segnarli con una croce, donde il termine ‘croxetto’. In seguito, le famiglie nobili vollero distinguersi imprimendo sulla pasta il proprio stemma. Per il condimento si segue le stagioni: quanto offre l’orto in primavera; erbe aromatiche e pinoli in estate; funghi porcini in autunno; olive taggiasche in inverno.

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Consigliato da
Francesco Soletti

Val Fontanabuona, un nome che incoraggia la scoperta di questo splendido scorcio di Liguria d’entroterra…

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